Al confine tra sacro e profano, alcuni dei riti della Settimana Santa rappresentano per molti l’occasione di sperimentare una forma di turismo diverso, alla scoperta del cuore antico di alcune tra le città più belle d’Italia.
Ben lontano dal turismo mordi e fuggi che privilegia soprattutto le mete più note del Belpaese, il turismo slow si rivolge anche a quei luoghi considerati di nicchia, dove poter riscoprire il genius loci che anima tradizioni e antichi saperi.

In un articolo di alcuni giorni fa il Touring Club Italiano ha selezionato i riti di Pasqua più belli d’Italia, regione per regione, tra processioni e rappresentazioni della Passione, alcuni dei quali affondano le radici in un passato antichissimo.Â
La processione del Venerdì Santo più longeva, risalente all’842, sembra essere quella di Chieti in Abruzzo, ma se vogliamo addentrarci tra le più folcloristiche e scenografiche bisogna scendere nel profondo Sud, a Taranto. Per la città pugliese quello della Settimana Santa è un momento così sentito da essere trasmesso in diretta dall’emittente televisiva Antenna Sud, anche in streaming sul sito internet, dal Giovedì Santo alle prime ore del Sabato.
Animata dalle Confraternite, prende il via dalla Domenica delle Palme per raggiungere il culmine nelle processioni dell’Addolorata al giovedì e dei Misteri al venerdì. Protagonisti sono i perdoni (perdune in tarantino), i confratelli del Carmine, che visitano gli altari della reposizione a piedi nudi, incappucciati con l’abito bianco, con un andamento tipico dondolante chiamato a nazzecate. Rappresentazione dei pellegrini medievali, si spostano in coppia praticando u salamelicche, un saluto di reciproca devozione quando si incontrano lungo l’itinerario sacro.Â

Di origine spagnola, i riti tarantini risalgono al periodo della dominazione aragonese in Italia Meridionale, così come la Setmana Santa a l’Alguer, la Settimana Santa che ad Alghero si celebra da cinquecento anni, riceve i suoi natali dalla tradizione catalana. Momento centrale della devozione nella città sarda è il Desclavament, il rito del Discendimento, con cui Cristo viene deposto dalla croce, ma le occasioni di devozione popolare sono anche in questo caso numerose e affascinanti, come la processione illuminata dalle fiaccole e dai lampioni rossi che si snoda lungo le strade della città vecchia.
Le tante manifestazioni devozionali sparse per l'Italia in concomitanza del Triduo Pasquale sono un'occasione unica per immergersi nelle pieghe più profonde della storia di antichi borghi e città vecchie. In questi, più che in altri momenti dell'anno, anche le pietre dei selciati e le ombre sui muri sembrano avere qualcosa di misterioso da raccontare.
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