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Quando vivere in un faro diventa realtà

2024-09-23 01:14

Valeria Sala

Arti visive, Geografia,

Quando vivere in un faro diventa realtà

Un viaggio tra i fari più affascinanti delle nostre coste, molti riadattati per la ricettività. Dalla vacanza in resort esclusivi alle gite fuori porta

C'è chi decide di cambiare radicalmente vita e chi si accontenta di qualche giorno di relax, fuori dal mondo. Vivere in un faro sta diventando una realtà sempre più tangibile anche in Italia. E se nell'immaginario collettivo sono Scozia e Bretagna le mete predilette per scoprire le torri del mare più suggestive, anche il nostro Paese vanta un ricco assortimento. 

La figura del guardiano del faro è sempre più in via di estinzione, essendo la maggior parte delle lanterne ormai automatizzate. Cosa fare, allora, di questi edifici affascinanti, affinché non vengano abbandonati al deterioramento del tempo e dei fenomeni atmosferici?

 

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Faro di Punta Fenaio sull'Isola del Giglio (toscanasecrets.com) 

Già da alcuni anni lo Stato italiano mette a disposizione diverse tipologie di immobili, dalle ville d'epoca alle case cantoniere, dalle ex carceri ai fari. Concessi per cinquant'anni, questi edifici sono in attesa di una riqualifica che li risparmi da un decadimento certo.

Gli ultimi bandi del Ministero della Difesa e dell'Agenzia del Demanio (in scadenza il 20/11/2024 e il 3/12/2024) prevedono la concessione, rispettivamente, di trentatré e diciotto immobili per uso turistico e culturale. I fari, in particolare, sono da sempre depositari di un fascino che ha il sapore della storia e dell'avventura. 

Nel corso degli anni, molti hanno accolto la sfida non semplice di farli rivivere, nonostante le difficoltà di tipo burocratico ed economico. Le imponenti architetture dei guardiani del mare, infatti, richiedono spesso ingenti interventi di restauro e continue operazioni di manutenzione.

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Il Faro di Capo Spartivento (farocapospartivento.com)

Chi, nonostante le difficoltà, non si è lasciato intimidire, aderendo al progetto del Demanio Valore Paese Italia - Fari, ha realizzato ristrutturazioni di pregio. Il Faro Capo-Spartivento a Chia nella Sardegna sud-occidentale è il primo a essere stato adattato per l'ospitalità, con la residenza dei semaforisti che conserva i segni delle mitragliate degli aerei statunitensi. Questo faro suggestivo, “dedicato a chi sa perdersi” (come annuncia la home page del sito internet del resort), è un invito al ritiro e al silenzio, in ambienti di classe immersi nella natura.

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Capofaro Locanda & Malvasia (capofaro.it) 

L'attenzione agli spazi sia interni che esterni non può che essere la prerogativa di queste ristrutturazioni, dove nulla è lasciato al caso. Un esempio è Capofaro Locanda & Malvasia sull'isola di Salina nell'Arcipelago delle Eolie, che ha ottenuto il Premio In/Architettura 2023 per la categoria riuso-restauro. Con il recupero del faro ottocentesco sono state realizzate sei suite negli spazi che in passato furono del custode. Ma non solo. L'intera tenuta è immersa all'interno di ampi vigneti di malvasia affacciati sul mare, riorganizzati a partire da quelli preesistenti da trent'anni. 

Altrettanto carico di fascino è il Resort Faro di Punta Fenaio sull'Isola del Giglio, anch'esso riadattato per la ricettività in mezzo alla natura selvaggia e impervia della macchia mediterranea. Sempre al Giglio, da quest'anno è possibile soggiornare anche al Faro di Capel Rosso, fatto rinascere dalla tenacia di tre sorelle imprenditrici, Veronica, Viola e Gilda Mura, che hanno conservato il più possibile di quelle che erano le finiture originarie, restaurando e riutilizzando anche i vecchi letti militari.

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Un alloggio di Faro Capel Rosso (farocapelrosso.it)

Definito dal magazine Condé Nast Traveller come una delle migliori ville della Sicilia, il Faro di Brucoli è stato anch'esso destinatario di una ristrutturazione di rilievo. Dall'uso della pietra locale alla scelta delle finiture di stampo modernista, rappresenta una sapiente reinterpretazione del genius loci, dove il design si sposa con il panorama senza tempo dell'Etna. 

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Faro di Brucoli (ad-italia.it)

Se la vacanza in un faro restaurato non è però alla portata di tutti, si può sempre riparare su brevi escursioni alla scoperta dei tanti fari visitabili, lungo le coste della Penisola. A Genova il Complesso Monumentale della Lanterna, il faro più alto del Mediterraneo, offre un itinerario affascinante che unisce la visita di spazi esterni ed interni. Poco più a Sud, in occasioni particolari durante l'anno viene aperto al pubblico il faro di Livorno, citato già da Petrarca, la cui genesi risale alla Repubblica marinara di Pisa. 

Ogni faro è anche caratteristico per le peculiarità paesaggistiche e panoramiche che lo contraddistinguono. Dove Mar Ionio e Mar Adriatico si incontrano, ad esempio, sorge il faro di Santa Maria di Leuca, dal quale si possono scorgere, nelle giornate più limpide, le coste dell'Isola di Corfù e i Monti che separano l'Albania dalla Grecia. Molto singolare, poi, è il faro di Camogli, spesso protagonista di immagini mozzafiato che lo ritraggono nel mare in tempesta. 

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Il Faro di Goro sul Delta del Po (vanityfair.it)

Raggiungibile solo con il traghetto, il Faro di Goro sul Delta del Po offre servizio di b&b e di ristorazione con un'accurata ricerca di prodotti a km 0. Ingrediente non trascurabile, la natura selvaggia dell'Isola dell'Amore. Provare per credere.